VILLAFRANCA in LUNIGIANA

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scheda storico-turistica del Comune

 

-Villafranca in Lunigiana (138m.'.slm. 5800 ab.) sorge ir. posizione centrale dell'alta Val di Magra, alla confluenza del fiume omonimo col torrente Bagnone.

-Che il territorio comunale fosse abitato in epoca preistorica è ormai ampiamente documentato da una serie di rinvenimenti a Malgrate, Fornoli, e Filetto, dove reperti di tombe a cassetta e numerose " statue-" stele mostrano i " segni tipici di una civiltà che risale al periodo preromano.

-L'importanza del fondovalle si fa più evidente con il tracciato della via di Monte Bardone (detta romea o francesca), su cui sorse tra il XI e il XII "secolo l'agglomerato di Villafranca, nell'ambito territoriale obertengo.

-Con la divisione del 1221 tra i due rami della famiglia Malaspina, Villafranca, anche se posta sulla riva sinistra del magra, venne compresa eccezionalmente nel Feudo di Mulazzo sulla destra del fiume ed assegnato a Corrado dello spino secco, ( qui bisogna sapere che la divisione tra i malaspina dallo spino fiorito e i malaspina dallo spino secco conveniva che i primi regnassero sulla riva sinistra del fiume magra e i secondi sulla riva destra) finchè nel 1266 si trasformo nella sede amministrativa e residenziale del nuovo e distinto Marchesato di Villafranca.

-La signoria malaspiniana, pur tra contrasti, divisioni ed ambizioni e le parentesi armate degli sforza, di Giovanni delle Bande Nere e degli spagnoli, arrivò sino alla Rivoluzione Francese ed alla invasione napoleonica.

-Dopo il Congresso di Vienna, Villafranca e l'Alta Lunigiana fecero parte prima del Ducato di Modena, poi di Parma, a cui appartennero sino alla annessione al Regno d Italia (1860).

-Dell'antica via romea rimane traccia nel vecchio borgo, che ne è proprio un tratto, e nel millenario Ponte Vecchio, lo stesso che era attraversato dai pellegrini diretti a Roma, oggi ricostruito.

-Purtroppo il 2 conflitto mondiale colpì duramente Villafranca, che fu spietatamente bombardata, e perciò dell'antichissimo 'Malnido' ( cosi era denominato il castello dei Malasapina dello spìno secco, sorto su di uno sperone roccioso sulla riva sinistra del margra modificato più volte, e infine adattato a residenza signorile), sono rimastì soltanto i ruderi, peraltro sempre imponenti e suggestivi

-Accanto alla fiera mole malaspiniana svetta il superstite campanile della Chiesa di S. Nicolò, prima e più antica Chiesa di Villafranca, andata anch' essa distrutta nella seconda Guerra Mondia1e. -Dalla parte opposta del Borgo sorge la Chiesa di S. Giovanni Battista le cui attuali strutture del XVIII secolo nascondono il primitivo edificio

trecentesco e parte dell'antico sistema di fortif'icazioni in quel settore.

-Risorta, invece, dai bombardamenti attraverso un intelligente restauro è la cinquecentesca Chiesa di S. Francesco in cui si possono ammirare due grandi e pregevoli terrecotte di scuola robbiana

- A Villafranca ha sede il Museo Etnografico della Lunigiana un oasi delle care, piccole cose della Lunigiana che fù, una raccolta molto bella delle testimonianze materiali della vita, delle condizioni economiche e delle tradizioni locali.

-Nato nel 1977 il Museo intende raccogliere e conservare la documentazione di tutto ciò che è sparito o si stà modificando, per consentire un corretto recupero ed una lettura critica della cultura popolare della zona. Situato negli ambienti di un medioevale mulino ad acqua, proprio all'inizio del borgo, il percorso offerto dal museo al visitatore si articola al momento attraverso 10 sale ordinate per tematiche o cicli di lavorazione. Foto, attrezzi, didascalie illustrano il lavoro dei campi, la lavorazione della canapa, della pietra, del ferro, del legno, la lavorazione del frumento, dell'uva , del latte, delle castagne, del vimine, gli antichi pesi e misure, la cucina, la medicina popolare, la tessitura, le abitazioni e l'emigrazione .

Non mancano a Villafranca strutture sportive di grande importanza : Vi si trova infatti, oltre allo stadio comunale ed a due campi da tennis, un' attrezzata piscina olimpionica coperta, un'altra sempre olimpionica, anche per gare di trampolino ed una piu piccola per ragazzi .

Nel territorio comunale si trovano altri squarci architettonici di notevole interesse:

-La prima citazione e obbligatoriamente per il borgo murato di Filetto, sicuramente il più conservato ed originale come impianto urbanistico

Altra ridente frazione e' Virgoletta, già Verrucoletta dei Corbellari', posta, come suggerisce il nome (dal lat. verruca, poggio), su un colle lungo il torrente Bagnone e mostrante ancora la sua 1unga storia attraverso il maschio quadrangolare del castello di età premalaspiniana ed una residenza nobiliare risalente forse ai campofregoso di Genova e poi abbellita dai Malaspina.

Attraente e svettante sentinella era Malgrate, dalla snella torre cilindrica coronata di beccatelli. Il palazzo; nato secondo schemi militari difensivi, fu poi trasformato in magione marchionale, piccola ma elegante, circondata da mura merlate. Queste strutture danno un volto caratteristico alla frazione, dalla cui sommità si gode una suggestiva panoramica dell'intera vallata.

 

 

Irola, sorge su di un altura dominante l'intera Val di Magra e la sua origine colonica romana e' dimostrata dall'imponente casa-torre a guardia del lato sud-orientale e della stessa toponomastica (dal lat areola', piccola area, appezzamento).